Friday 11 May 2007

11 maggio 1999


Oggi gli anniversari riguardano il basket: l'undici maggio di otto anni fa, tanto, troppo tempo, i Roosters Varese vincevano lo scudetto. La città, quella notte, si incendiò e scoppiò in una notte lunga quanto i ventuno anni di attesa tra un titolo e l'altro. C'era gente in cima agli alberi, tifosi che si inerpicavano sulle cabine telefoniche, caroselli tipo sfilata in vacanzina estiva. Un pazzo aveva montato un letto con tanto di coperte sul tetto di una macchina, ci si era infilato dentro e si faceva portare in giro dagli amici con un cartello appeso che diceva "Non svegliatemi, sto sognando". Io mi ero lanciato nella fontana di piazza Montegrappa con un compagno di classe, mentre i tabelloni luminosi alle fermate dei pullman recitavano "Forza Roosters, tutta Varese è con te!"; due ragazze, coinvolte in un frontale a pochi minuti dall'esplosione di un popolo impazzito, avevano esultato, in lacrime dalla gioia, sull'ambulanza che le aveva soccorse, ed immancabile era giunto il commento del vecchio di passaggio: "L'è stai pusee ul stremizi ch'ul rest", riassumendo in un semplicissimo e splendido concetto dal sapore rustico e dialettale la partita decisiva, con Treviso avanti nei primi sette-otto minuti, Treviso che per un attimo ci aveva quasi messo paura, e poi era stata inesorabilmente sommersa dalla marea di una squadra che quella sera non avrebbe mai potuto perdere, perchè aveva dentro una forza che era la forza di scrivere la storia, dopo aver iniziato la stagione ben sapendo che le due bolognesi e la stessa Benetton erano comunque di un altro livello. E invece il tricolore lo portammo a casa noi, e penso che, otto anni dopo, quella notte rimanga la cosa più bella e inaspettata che sia mai capitata nella mia giovane vita, ma solo chi tifa davvero può capirlo.

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