Friday 23 March 2007

Vedder speech at the Rock 'n' Roll Hall of Fame


Buonasera,

Uhh…. Sì! Uhhmmm, sapete, da ragazzo, quando vai a scuola, se mai ti capita anche solo di fantasticare di diventare un giorno un musicista, uno degli aspetti più attraenti a cui puoi pensare, a proposito del venire pagato per suonare musica, è che non dovrai mai più scrivere un altro tema o fare un discorso di presentazione per qualcosa. Ma siamo qui e devo dire che sono molto onorato.

Um, sapete, ci sono due biografie molto ben scritte sui REM: una di 397 pagine, l'altra di 408. E' difficile anche solo tentare di condensarle in alcuni paragrafi ma ci proverò, dal momento che non vogliamo che questo discorso diventi lungo come quello che feci per i Ramones qualche anno fa [fa una smorfia]. Uhh, la musica dei REM è veramente onnicomprensiva. Hanno usato ogni colore sulla tavolozza, hanno inventato dei colori propri, hanno dipinto questo enorme murale di musica e suono ed emozione, grandi come degli edifici… e continuano a farlo ancora oggi. E la storia di come si misero insieme non potrebbe essere scritta, specialmente considerando questa serata… non potrebbe essere scritta in modo più… romantico. E la storia è che Michael Stipe e Peter Buck si incontrarono per la prima volta in un negozio di dischi dove Peter lavorava, e uhhh, - Wuxtry Records ad Athens, in Georgia. La loro prima conversazione, la loro prima discussione, uhhm, riguardava i primi quattro dischi di Patti Smith [pausa e applausi]. Uh, il batterista Bill Berry e il bassista, etc, Mike Mills, si conobbero alle superiori. Suonavano insieme in un gruppo a scuola, e le due coppie di amici si incontrarono al college, ad Athens… 27 anni dopo, stanno per essere indotti nella Rock and Roll Hall of Fame! Vedete come ho tagliato tutto il resto per rendere il discorso più scorrevole? [il pubblico applaude]

Ma! Ci sono un paio di cose di cui devo parlare, la più difficile delle quali è Michael Stipe. E, come si può spiegare il dialogo tra Michael e l'ascoltatore - un dialogo che è cresciuto nel tempo e con cui noi siamo cresciuti? Uh, c'è tanta saggezza nei sentimenti in queste canzoni che, penso, ci hanno aiutati a trovare cose che sapevamo di avere dentro di noi, e penso che ci abbiano aiutati anche a trovare cose che non sapevamo di avere dentro di noi. E posso dire che ci sono cose che tengo e sento molto profondamente qui dentro [si mette una mano sul cuore], che sono state messe lì proprio da Michael Stipe. La cosa davvero incredibile, a questo riguardo, è che mentre succede questo... tutto questo succede senza che uno sia in grado di capire nemmeno una cazzo di parola di quello che lui dice [guarda intorno] .… questo nei primi dischi ed è, era… è una cosa così bella ed è così aperto all'interpretazione tutto ciò… sapete, nell'estate del 1984 sono stato abbastanza fortunato da vedere i REM suonare dal vivo in un piccolo locale a Chicago, uhm, e potrei continuare a parlarne perchè mi ricordo assolutamente ogni cosa di quella sera, ma quello che dirò è che ha cambiato il mio modo di ascoltare musica e ciò che ascoltavo, perché dopo di allora cominciai ad ascoltare esclusivamente loro. A quel tempo avevano all'attivo solo un disco e mezzo [Vedder si riferisce a “Chronic Town”, un EP pubblicato nel 1982 e a “Murmur”, il loro primo album, pubblicato nel 1983, n.d.t.], e ho fatto il calcolo quindi non ho esagerato - questo disco, “Murmur”, dura 44 minuti, deve … [il pubblico applaude] “Murmur”… se prendo tre mesi di quell'estate dell'84 e faccio il calcolo, “Murmur” dura circa 44 minuti, quindi credo di averlo ascoltato per 1260 volte. E una delle ragioni per cui lo ascoltavo in modo così incessante era che dovevo sapere cosa stava dicendo. Sapete, è così bello, con spirito e passione e, nel caso di Michael, un incredibile set di pipe, che, uh, sapete, siete trascinati in un mondo di interazione ed interpretazione. I testi sono diventati… più diretti, uh, e ora lui mette anche i testi nei dischi così uno può effettivamente… lui è… dovrebbe… dovrebbe essere così orgoglioso, perchè lui è un vero poeta: può essere diretto, può essere completamente astratto, può suscitare un' emozione con precisissima accuratezza e può essere completamente obliquo e tutto viene compreso. Questo è Michael... beh, questo è parte di Michael… uh, yeah… [scuote la testa], c'è così tanto da dire su Mike - lo amo.

Peter Buck suona la chitarra come uno che ha lavorato in un negozio di dischi [il pubblico applaude]… e quando dico questo, dico che tutto il suo modo di suonare la chitarra non è necessariamente derivativo di tutta questa musica che conosce. E' che conosce la sua musica così bene, che è più un suonare attraverso i buchi e inventare cose e toccare punti ancora da coprire e di conseguenza, credo, spingere il progresso dei Rock and Roll. Penso a lui e alle sue bellissime figlie e a quello a cui ha contribuito, aprendo una strada per la musica alternativa per gruppi come i Nirvana e i Radiohead e da qui all'infinito. Uhm, da un negozio di dischi di Athens fino alla Rock and Roll Hall of Fame, è un viaggio straordinario.

“Ora, se i REM hanno avuto un'arma segreta, direi che è stato Mike Mills [il pubblico applaude]. Suona il basso, il piano, un certo numero di strumenti ed è un autore, un geniale autore di musica ma, uh, credo che l'arma segreta sia la sua voce. Uh, non, uh, in realtà non è una seconda voce, è quasi come una seconda voce principale, e credo che sia proprio questo ciò che rende così tante loro canzoni, uh, assolutamente evocative. Uhm, ed è… uh, sapete, è… nascosto – lui è nascosto - anzi in realtà, in realtà lui è stato nascosto fino a circa 14 anni fa, quando cominciò ad indossare questi completi dai colori sgargianti [il pubblico ride] con enormi ricami e strass… e questa fu una mossa coraggiosa a quel tempo, perchè questo, sapete, grunge – quello era all'incirca il periodo in cui era di moda il grunge , quindi questo fu….

Ora, non so se sapete la storia del batterista Bill Barry… ma all'incirca in quel periodo, il periodo dei completi, uum, dei completi di Mike, Bill Barry ebbe un, uh... lui, lui stava suonando in Svizzera e nel bel mezzo di un concerto, fu colpito da un aneurisma cerebrale e quasi morì e… penso di aver letto da qualche parte che l'aneurisma possa essere stato provocato da una luce stroboscopica… ma stavo giusto pensando che forse può essere stato uno dei completi di Mike [il pubblico e i REM ridono]… forse quello arancione!

Così, in tutta serietà, Peter Buck ha detto che se, uh, se quella volta non fossero stati in Svizzera e avessero avuto dei bravissimi dottori, Bill avrebbe potuto non farcela. E, uh, Bill si rimette dopo un paio di mesi di intensa riabilitazione e poi, um, fanno altre cose… finiscono quel tour, fanno un altro disco, vanno ancora un po' in tour. A quel punto, penso che l'ostacolo più difficile che dovettero affrontare fu quando Bill disse che non pensava di poter continuare a suonare con loro. E fu ciò che fece… quando lo fece, disse, “Ma ho bisogno di sapere che continuerete”. Usando le sue parole, disse, “Non posso essere considerato l'idiota che ha posto fine ai REM.”

E per suo sollievo, sono andati avanti e hanno fatto cose incredibili. Ummm, ma io ho, io… mi chiedo se dovrei addentrarmi in questo, ma io ho una teoria su Bill e sul perchè non poteva continuare, e non penso nemmeno che, ummm, non penso che fosse per via dei tour, non penso che fosse per via del viaggiare. Ho studiato delle loro foto nel corso degli anni e… e mi sembra che il motivo per cui Bill non potè continuare, fossero le sessioni fotografiche [il pubblico non ride]… mi spiego meglio: tu fai un disco, mixi un disco, realizzi l'artwork, pianifichi un tour, e poi fai… delle sessioni fotografiche. E altre sessioni fotografiche. E succede che ti dicono, “Bill! Puoi metterti dietro ora, bene, se puoi mettere la tua testa tra Michael e Peter. Bene. Ora, se puoi solo sporgerti in avanti e – mento in su per favore! – mento in su! – ora, non guardare me. Guarda la mia mano! Bene. Ora saresti così gentile da… puoi farmi gli occhi grandi?” [il pubblico ride, i REM ridono]. Questo è quello che succede e credo che l'abbia fatto impazzire. Io… sto solo cercando di interpretare… non impazzire! Ma dovette fermarsi, lui era… se guardate le foto, potete vederlo raggelare… ed è come se dicesse… ”Non posso più farlo! Non posso più farlo! Me ne andrò e diventerò un… fottuto contadino!” [il pubblico ride]. Cosa che fece. E penso che viva felicemente da allora. E, uh, da fan, è un incredibile, eccitante brivido vederlo qui stasera.

Um, in conclusione, se posso aggiungere una nota personale , dirò solo che Peter si è trasferito a Seattle qualche anno fa e ora hanno dei grandi musicisti di Seattle che suonano nella loro band - um, un grande batterista che si chiama Bill Rieflin, um, Ken Stringfellow e Scott McCoy, che è qui stasera. Peter è una parte così straordinaria della nostra comunità musicale là. E, quando si trasferì là, la musica di Seattle e tutto il resto stava andando un po' fuori controllo e loro ci hanno davvero presi tutti sotto le loro ali protettive, così come hanno fatto con altri musicisti come Thom Yorke e altra gente di quel livello. E, um, sono diventati come dei fratelli maggiori e, come sopravvissuti, avevano così tanto da insegnarci. Umm, non poterono salvarci tutti, anche se ci provarono, e ora vorrei che ci fosse Kurt Cobain qui a fare questo discorso stasera. Sarei stato così contento di essere la seconda scelta dopo lui [il pubblico applaude]. Ma quello che voglio dire è che non importa cosa possiamo ridare loro nella forma di questo riconoscimento, perchè non compenserà mai quello che ci hanno dato loro – e questo senza nemmeno nominare le cause sociali e l'attivismo, che non dovrebbero essere un'appendice. Ci hanno insegnato tanto anche su quello, e ci hanno ispirati [il pubblico applaude]. Quindi sono veramente indebitato a dire questo come rappresentante di così tante persone, e dico grazie da parte mia e dell'enorme numero di persone in tutto il mondo che sono state toccate da loro, um, e grazie a qualche strano potere che mi hanno conferito, proprio ora, con questo introduco i REM nella Rock and Roll Hall of Fame.

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